mercoledì 27 giugno 2012

Il mercenario


1968, di Sergio Corbucci. Con: Franco Nero, Tony Musante, Jack Palance, Giovanna Ralli, Eduardo Fajardo.


Film gemello di Vamos a matar, compañeros, uscito due anni dopo, con Franco Nero questa volta nei panni del Polacco, Jack Palance sempre nei panni del villain e Tony Musante nella parte del peone rivoluzionario (che sarà invece di Tomas Milian nel 1970).
I toni da commedia, rispetto a Vamos a matar, compañeros, sono più stemperati, cosi come gli aspetti picareschi, seppur presenti in embrione, atteso che la vicenda si concentra maggiormente sullo spaccato della rivoluzione tout court (che invece sarà più di contorno e di pretesto nel film successivo), con relative implicazioni vagamente ideologiche, soprattutto nel finale. A ben vedere, comunque, al di là delle vicende e dei contenuti rivoluzionari tipici del tortilla western, sembra il più leoniano dei film di Corbucci, e per l'impostazione stilistica, e per la caratterizzazione dei personaggi principali (Nero e Musante, ispirati in larga parte a Clint Eastwood ed Eli Wallach). Il culmine, durante il duello nell'arena, mutuato da quello di Per qualche dollaro in più in tutto e per tutto: la sospensione temporale - quasi irreale - dell'attesa, fortemente supportata dal commento musicale di Morricone, i primissimi piani, il Polacco a far da "giudice", i tre colpi di campana in luogo del carillon, lo spazio circolare. In più, la trovata geniale di far partecipare al duello Paco (Tony Musante) travestito da pagliaccio, che conferisce alla scena un'ulteriore valenza tragicomica.

L'Arena

Il film funziona in ogni suo aspetto: la fotografia è notevole, i dialoghi brillantissimi, Giovanna Ralli è al culmine del suo splendore e Franco Nero, nei panni di Sergei Kowalski, in quanto a coolness, è secondo solo al Clint della Trilogia del Dollaro. 
Citatissimo da Tarantino in Kill Bill, e non solo per la (eccelsa) colonna sonora.

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